(Adnkronos) – In un momento cruciale della guerra in Ucraina, la visita di Xi Jinping a Mosca in occasione dell'80esimo anniversario del Giorno della Vittoria assume un significato geopolitico che va ben oltre la cerimonia militare. Il presidente cinese è arrivato nella capitale russa per una visita di Stato di quattro giorni, voluta per rafforzare la fiducia reciproca con Vladimir Putin e per dimostrare, secondo Pechino, l'unità strategica tra i due Paesi contro "ogni forma di egemonismo e interferenza". Xi sarà l'ospite d'onore di Putin durante la parata del 9 maggio e ha già pubblicato un articolo su media russi in cui definisce l'amicizia tra i due popoli "forgiata nel sangue e nel sacrificio". Secondo la Ria Novosti, anche il presidente serbo, Aleksandar Vucic, è arrivato in Russia. Vucic e il primo ministro slovacco, Robert Fico, sono gli unici due leader europei che hanno annunciato la loro presenza alla parata. L’evento avviene durante la tregua unilaterale di tre giorni con l'Ucraina, decisa da Putin fino al 10 maggio, immediatamente respinta da Kiev come una manovra propagandistica. Emmanuel Macron ha definito il cessate il fuoco annunciato "poco credibile", dubitando che Mosca rispetterà davvero la promessa, mentre il presidente tedesco Friedrich Merz ha ricordato che nessuna soluzione duratura può prescindere dal coinvolgimento diretto degli Stati Uniti.
Xi Jinping, da parte sua, sembra voler rafforzare il messaggio di coesione con Putin proprio nel momento in cui gli Stati Uniti, sotto la guida di Donald Trump, mostrano segnali di insofferenza verso l'inerzia diplomatica di Mosca. Nonostante i tentativi americani di avviare una tregua di 30 giorni, il Cremlino mantiene una linea ambigua: secondo il ministro degli Esteri Lavrov, infatti, un cessate il fuoco non può essere sufficiente se non si rimuovono le cause profonde del conflitto. Intanto, il portavoce Dmitrij Peskov ha ribadito che l’esercito russo farà tutto il necessario per garantire che la celebrazione si svolga in un clima pacifico, nonostante i droni ucraini continuino a colpire Mosca. Sul piano economico, la visita di Xi è anche motivata dalla crescente necessità della Cina di rafforzare i legami commerciali con la Russia, in un momento in cui la guerra commerciale con gli Stati Uniti si fa più dura. Il progetto del gasdotto Power of Siberia-2 sarà tra i temi in agenda. Mosca, dal canto suo, trova in Pechino un partner indispensabile per aggirare le sanzioni occidentali e sostenere l’industria bellica. Le relazioni bilaterali hanno raggiunto un livello record nel 2024, e la Cina viene accusata in Europa di fornire prodotti a duplice uso che alimentano lo sforzo bellico russo. In questo quadro si inseriscono le parole del vicepresidente americano J.D. Vance, intervenuto a un dibattito organizzato a Washington dalla Conferenza di Monaco. Vance ha dichiarato che "alla prima offerta di pace che i russi hanno messo sul tavolo, la nostra reazione è stata: state chiedendo troppo". Ha poi sottolineato che "i russi stanno chiedendo una serie di condizioni, di concessioni per mettere fine al conflitto. Noi pensiamo che stiano chiedendo troppo". Secondo Vance, una soluzione sarà possibile solo attraverso un negoziato diretto tra Mosca e Kiev: "Noi pensiamo che sia probabilmente impossibile garantire una mediazione completa senza almeno qualche negoziato diretto tra le due parti". "Al momento – ha aggiunto – ci piacerebbe che russi e ucraini si mettessero d’accordo su alcune linee guida base per sedersi e parlarsi tra di loro. Pensiamo che questo sia il grande passo che vorremmo fare". Le sue parole sembrano riflettere un crescente pragmatismo all’interno dell’amministrazione Trump, che da un lato cerca di mantenere un canale con Putin e dall’altro rafforza i legami strategici con Kiev, come dimostrato dall’accordo sulle risorse naturali firmato la settimana scorsa tra Stati Uniti e Ucraina. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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