Il parco del Drago, cuore verde del municipio X e importante corridoio ecologico, si trova a fare i conti con i devastanti effetti della cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis). Sono iniziati gli interventi di abbattimento di 54 pini ormai secchi, un passo necessario per contrastare la diffusione del parassita che ha già colpito duramente altre aree della Capitale.
Un polmone verde minacciato
Il parco del Drago, conosciuto anche come valle di Enea, è un’area verde di circa 20 ettari situata nei pressi del Tevere e rappresenta un’importante risorsa per il territorio. Tuttavia, il futuro di questo polmone verde è incerto, poiché una parte della sua superficie è destinata all’edificazione secondo il piano regolatore.
Il parco è stato duramente colpito dalla cocciniglia tartaruga, un parassita che ha già devastato la pineta di Castel Fusano e molte altre zone alberate di Roma. A causa dei danni irreversibili subiti dagli alberi, è stato necessario avviare l’abbattimento di numerosi Pinus pinea, alberi iconici che da sempre rappresentano uno dei simboli della città.
La gestione di una calamità naturale
Le autorità municipali e comunali hanno descritto la situazione come una calamità naturale, richiedendo interventi straordinari per limitare i danni e proteggere il parco. L’abbattimento degli alberi è solo una parte del piano, che prevede anche il reimpianto per garantire il mantenimento del patrimonio arboreo.
“Questo intervento è necessario per salvaguardare il parco e il suo ecosistema,” hanno dichiarato i rappresentanti del municipio, sottolineando l’importanza di una risposta rapida ed efficace per arginare i danni.
I nuovi alberi per il parco
Secondo il regolamento sul verde, l’abbattimento degli alberi deve essere compensato con nuove piantumazioni. Entro marzo 2025, l’amministrazione comunale provvederà a sostituire i pini abbattuti con 30 Pinus pinaster (pini marittimi) e 24 Eucalyptus gunnii (eucalipti).
Questa scelta è dettata dalla necessità di piantare specie più resistenti alla cocciniglia tartaruga, evitando il rischio di ulteriori infestazioni. L’obiettivo è ringiovanire il patrimonio arboreo del parco con alberi che possano crescere sani e forti, garantendo la sopravvivenza di questo importante spazio verde.
L’importanza del parco del Drago
Oltre a essere un luogo di ritrovo e benessere per i cittadini, il parco del Drago rappresenta un habitat fondamentale per la biodiversità locale. La sua posizione strategica lo rende un corridoio ecologico cruciale, capace di collegare aree naturali e urbane, favorendo la presenza di fauna e flora.
Gli interventi in corso, seppur dolorosi per il sacrificio di molti pini, sono un passo indispensabile per preservare il futuro del parco e restituirlo ai cittadini in tutta la sua bellezza.
Un appello per la tutela del verde
Questa vicenda mette in luce l’importanza di una gestione attenta e responsabile delle aree verdi urbane. La cocciniglia tartaruga continua a rappresentare una minaccia per il patrimonio arboreo di Roma, ma con interventi mirati e una maggiore sensibilizzazione, è possibile limitare i danni e garantire un futuro più sostenibile per i polmoni verdi della città.
“Il parco del Drago deve diventare un monumento naturale,” ha sottolineato Gaetano Di Staso di Ecoitalia Solidale, evidenziando la necessità di proteggere questo spazio per le generazioni future.